Atti del convegno "FESTA DELL'ACQUA" Valdidentro
27 settembre 2003
Testo di accompagnamento delle immagini
proiettate da Ruggero Spada
Con una serie di immagini vi propongo un percorso che
vuole riassumere la "filosofia" con la quale,
nell'ambito delle attività svolte in Legambiente,
seguo i temi dell'energia elettrica e dei corsi d'acqua.
1. L'immagine introduttiva propone il tema dell'acqua
come bisogno primario: ad ogni persona servono almeno
2 o 3 litri di acqua pulita ogni giorno.
2. In un viaggio a ritroso nel tempo, fino a quarant'anni
fa, possiamo ricordarci di come l'acqua, presa alla fontana
di contrada, entrava con i secchi nelle case di un'Italia
ancora agricola. Nella foto, un panorama su Tirano, si
vedono molti segni del tempo. Tra questi l'elicottero
della Guardia di Finanza, testimonianza del contrabbando
attraverso la frontiera italo-svizzera. Si notano i primi
segni delle ambizioni industriali per il fondovalle, l'intensità
della coltivazione dei versanti
Lo sfruttamento
idroelettrico è evidenziato dal canale sulla montagna
a destra.
3. Il confronto con la situazione attuale non richiede
molti commenti.
4. Nel viaggio a ritroso nel tempo arriviamo a qualche
secolo fa, fino alle dominazioni straniere. Possiamo vedere
il fondovalle dominato dal fiume Adda, che si getta nell'attuale
lago di Novate Mezzola. Gli abitati sono sui versanti
o ai loro piedi, al riparo da piene e alluvioni.
5. Se procediamo con i viaggi, questa volta nello spazio,
possiamo vedere l'opulenza di una parte dell'umanità.
Anche in Italia si vive, mediamente, nell'abbondanza,
anche energetica: un Italiano medio oggi ha a disposizione
l'energia che un antico romano poteva trovare in duecento
schiavi che, per lui, lavavano, coltivavano
6. Resta da stabilire quali siano i livelli di felicità
nell'Italia moderna, in California, in Mali. Oltre una
certa misura, ricchezza e abbondanza non aumentano l'appagamento
che gli uomini cercano soprattutto nelle relazioni personali,
nell'autorealizzazione e in tutto ciò che possono
avere disponendo di una Cadillac così come di una
semplice bicicletta.
7. Nelle città dei paesi ricchi, l'elettricità
compare un secolo fa. È allora che prende il via
la costruzione degli impianti idroelettrici, fonte di
lavoro e ricchezza per paesi che rimpolpavano le file
dell'emigrazione.
8. Oggi le valutazioni sulla presenza degli impianti idroelettrici
non è più la stessa! Oltre ad una grossa
produzione di energia, sempre più importante per
le sue qualità, rimangono alcune buone architetture.
L'automazione ha però ridotto di molto l'importanza
del lavoro offerto agli abitanti della montagna. "L'uso
plurimo delle acque" è spesso un problema.
9. Anche le acque termali hanno cambiato il loro valore.
10. Fiumi, torrenti e fossi non sono più quelli
di una volta: l'artificializzazione del reticolo del fondovalle
ha fatto scomparire stagni e rane.
11. Oggi a Cepina si producono milioni di bottiglie di
acqua da tavola; ci si preoccupa per i ghiacciai; si pompa
acqua sulle piste da sci per garantire la neve alla stagione
turistica invernale.
12. La produzione di elettricità in Italia è
garantita da diverse fonti: il primo dato è però
quello dell'aumento dei consumi.
13. Il parco delle centrali termiche nazionali è
in via di ammodernamento: sta aumentando la sua l'efficienza.
Le nuove centrali turbogas trasformano il 70% dell'energia
del combustibile in elettricità, contro una media
del 50% dei vecchi impianti.
14. Il principale pregio dell'energia idroelettrica è
la modulabilità: accumulando acqua nelle grandi
dighe si può aprire il rubinetto e regolare la
produzione di energia sulla base delle necessità
del consumo, che varia nell'arco dei 12 mesi (il grafico
presenta la situazione nella Confederazione Elvetica)
e delle 24 ore.
15. La ricerca di una alternativa ai combustibili fossili
(carbone, petrolio e gas) è lanciata: ma quali
sono le più grosse speranze per il futuro? Anche
le energie alternative hanno pregi e difetti: la costanza,
la distribuzione, la consistenza, gli effetti ambientali
16. Alternativa al petrolio è anche l'energia nucleare:
non è però rinnovabile e inevitabilmente
dà qualche problema. In Italia è in corso
la discussione sul destino delle scorie nucleari: la carta
riporta la localizzazione dei siti di stoccaggio. Dalla
rinuncia al nucleare, dopo l'incidente di Cernobyl del
1986, non abbiamo ancora trovato una destinazione definitiva
alle sostanze radioattive prodotte dalle nostre centrali.
17. Preziosa, e redditizia, una energia alternativa al
petrolio è quella delle grandi dighe, come quella
prodotta dagli Svizzeri con l'acqua della diga di Livigno.
18. In questa diga, su territorio italiano anche se extradoganale,
non finiscono tutte le acque della valle dello Spöl:
alcune captazioni e canali tolgono acque al bacino dell'Inn
(
e quindi del Danubio e del Mar Nero) per darle
al bacino dell'Adda (
e quindi del Po e dell'Adriatico).
19. I canali idroelettrici sono molti. Complessivamente
trasportano molta acqua, che ovviamente per un tratto
corrispondente non scorre nei fiumi e nei torrenti. Questo
canale ENEL, sopra Tirano, trasporta ordinariamente un
volume di acqua 15 volte superiore a quello che lascia
nel torrente Poschiavino.
20. Tra i tanti canali ce ne sono alcuni che invecchiano,
come il "vecchio" Viola.
21. La produzione idroelettrica chiede oggi maggiore efficienza:
ecco allora il "Nuovo Canale Viola", con annesse
nuove captazioni.
22. Nemmeno gli ammodernamenti possono tenere il passo
con la crescita dei consumi di energia elettrica, e questo
aumenta la necessità di importazione. L'energia
"grigia" prodotta a basso costo da grossi impianti
stranieri viene importata: in questo punto passerà
il nuovo elettrodotto a 380 KV Robbia (CH) - S. Fiorano
(Italia, Valcamonica), che trasporterà verso la
rete lombarda una potenza di 1500 MW.
23. Il tracciato di questo elettrodotto è stato
molto dibattuto, soprattutto a causa dei problemi ambientali:
campi elettromagnetici, paesaggio, occupazione di suoli
e vincoli vari ... Non si tratta certo di temi nuovi:
è il momento di avviare la razionalizzazione delle
linee.
24. La presenza di impianti idroelettrici dà anche
altri problemi, come quello delle interferenze con il
trasporto solido dei corsi d'acqua.
25. Oltre che il deflusso di acqua, le centrali portano
ad un'artificializzazione del trasporto di sedimenti.
A Stazzona si vede come lo scarico della centrale porti
acque torbide nell'alveo di un fiume che porta acqua limpide.
26. Il fiume è una conduttura per acqua o è
qualcosa di più? Il vasto catalogo di artificializzazioni
pesa sulla risposta
anche alle porte di Sondrio,
dove tutto sommato l'alveo non ha un brutto aspetto.
27. Che il fiume raccolga gli scarichi degli abitati è
sempre successo. Il carico inquinante è però
cresciuto, mentre la capacità di autodepurazione
è diminuita.
28. Il fiume non fa più il suo lavoro perché
porta poca acqua: le necessità energetiche richiedono
canali e condutture. L'autodepurazione è limitata
anche dalla artificializzazione degli alvei: diminuiscono
salti, pozze, canneti sulle rive, dove i microbi "digeriscono"
le sostanze organiche.
29. Un corso d'acqua cambia dalla sorgente fino alla foce.
Le sue caratteristiche e la composizione della fauna e
della flora microbica cambiano anche dalla riva verso
il centro della corrente, dalla superficie fino al fondo.
Cambiano anche nel tempo, con le continue modificazioni
che un alveo naturale subisce, in particolare durante
le piene.
30. Un fiume naturale è una collezione di ambienti
diversi e di biodiversità. Invece i prelievi di
acqua e le artificializzazioni degli argini e degli alvei
danno ai corsi d'acqua una fisionomia monotona.
31. L'interesse economico per l'energia idroelettrica
spinge a sfuttare anche i "piccoli salti" d'acqua:
così, senza grossi vantaggi in termini di energia
prodotta, si consumano anche i rami minori dei reticoli
idrografici. Nella fotografia si notano le tracce di un
impianto di piccola potenza a Tovo S. Aagata.
32. Le possibilità di produzione idroelettrica
di un torrente vengono valutate con la curva di durata.
Il numero di giorni durante i quali l'alveo raccoglie
una determinata quantità di acqua rende conveniente
procedere alla costruzione di opere di captazione, condotte,
centrale di produzione e restituzione in alveo.
33. Tra le opere di presa e quelle di restituzione nell'alveo
il deflusso è minimo. È anche vitale? In
questa fotografia, allo sbocco della Val Belviso, si vede
la Cattiva Sorte del torrente.
34. Si impone una riflessione su questo sfruttamento marginale
dell'energia contenuta nelle acqua dei torrenti di alta
quota: è conveniente? I torrenti sono rinnovabili?
35. Il bisogno di energia si deve confrontare con altri
bisogni, che non sembrano diminuire il loro peso. Quale
può essere il valore di un torrente? Quale il valore
di una cascata su un ponte naturale, come quello nella
foto, in Valle dell'Alpe?
36. Bisogna poi tenere conto anche delle funzioni geomorfologiche
dei corsi d'acqua. In una forra come quella del torrente
Viola, sotto S. Carlo, le acque devono trasportare i materiali
che si staccano dai versanti. Tra massi e tronchi intrecciati,
nelle pozze più profonde i pesci trovano ideale
protezione.
37. Per la riproduzione dei pesci devono poter trovare
dei raschi, zone ghiaiose con acqua corrente e poco profonda.
Se la portata del torrente cambia giornalmente per i rilasci
e le captazioni idroelettriche, né i pesci né
le altre specie acquatiche riescono a completare i loro
cicli vitali.
38. I reticoli idrografici sono come degli alberi, una
ramificazione dopo l'altra, dal fiume fino ai ruscelli.
39. Lo sfruttamento idroelettrico "taglia" i
corsi d'acqua: con le sue potature, la produzione idroelettrica
indebolisce i reticoli idrografici.
40. Quando sono trattate a dovere, le piante ci danno
prima fiori e poi frutti, a volte appetitosi.
41. Non abbiamo però solo bisogno di frutti: ci
serve anche la bellezza!
Le foto sono di Ruggero Spada e (23 ) Giovanni Bettini.
Le immagini sono riprese da:
L'Alta Valtellina e il sistema energetico di AEM - Aem
spa
Rapporto annuale di Legambiente 2003 - edizioni ambiente
L'ambiente in Svizzera 2002 - Ufficio Federale di Statistica
Materiali pubblicitari vari
Per le seguenti immagini segnalo la necessità
di chiedere l'autorizzazione alla pubblicazione.
N° 2 - arch. Galimberti dalla rivista Alpes Agia;
N° 21 - Aem, dalla mostra sull'acqua dei mesi scorsi,
a Sondrio.
Una formula da utilizzare in caso di difficoltà
è: "
si resta a disposizione per le
immagini per le quali non è stato possibile rintracciare
gli autori".
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