Un Turismo alternativo nelle Alpi è possibile
Introduzione: vorremmo portare a conoscenza con questa
breve relazione che un turismo alternativo nelle Alpi
è possibile.
Ripercorrendo insieme a voi alcuni dati di questo progetto
più che trentennale, potremo osservare che la Fondazione
Salecina non solo s'impegna a mantenere l'ambiente nelle
immediate vicinanze, ma che s'interessa anche delle problematiche
della regione. Inoltre la Fondazione ha trovato delle
soluzioni originali per la gestione della casa, la politica
dei prezzi, amministrazione, ecc.
Procediamo con ordine:
1. Scopi della Fondazione Salicina
Nel 1971 due coniugi di Zurigo, Amalie de Sassi e Theo
Pinkus, nati all'inizio del secolo scorso, coronano un
sogno perseguito da diversi anni, l'acquisto di un immobile
con i seguenti obiettivi:
- Creare un luogo di villeggiatura per meno abbienti
- Creare un centro di formazione
Questi due scopi furono sottoscritti nel documento notarile,
che segna l'inizio della Fondazione Salicina.
2. I Fondatori e le loro origini
Amalie de Sassi e Theo Pinkus erano originari di famiglie
semplici ma intraprendenti. Alla fine degli anni '40 la
coppia gestisce un negozio di libri usati a Zurigo. Fin
dalla loro gioventù furono attivi nel partito comunista,
parteciparono a lotte sindacali e ai movimenti per l'emancipazione
della donna. Organizzarono vacanze nelle Alpi per operaie
e operai. Essendo loro stessi appassionati d'escursioni
in montagna, si prefissero di trovare una struttura ricettiva
nelle Alpi Svizzere dove i vari gruppi politici di sinistra
e persone impegnate potessero incontrarsi. Contemporaneamente
negli anni '60 tanti giovani chiedevano una maggiore autodeterminazione.
Nacque cosi l'idea di gestire un futuro centro in modo
autogestito.
3. Maloja, Alta Engadina
Trovarono l'immobile al margine di una valle conosciuta
come località turistica mondana, frequentate da
persone facoltose: l'Alta Engadina. Più precisamente
nelle vicinanze del passo del Maloja, a 1800mslm. Amalie
de Sassi e Theo Pinkus acquistarono nel 1971, per la Fondazione
Salecina, l'immobile che fino a pochi anni prima era stata
usata come fattoria. Questo è composto di due edifici
principali. L'uno costruito nel 1689, l'altro nel 1750.
4. Ristrutturazioni
Sotto la guida di qualche tecnico e tanti volontari di
diverse città europee, iniziano i lavori di ristrutturazione.
Nella primavera del 1972 Salecina poté ospitare
ca. 60 persone nell'edificio più antico che fu
adattato mantenendo, con interventi dolci, buona parte
dell'architettura originale contadina.
Dieci anni più tardi, in una seconda fase di ristrutturazione,
fu recuperato l'altro edificio principale e adibito a
dormitorio. Cosi si trovò lo spazio per una biblioteca
con sala lettura e un salone utilizzabile per convegni
e altre attività. Durante questa fase di ristrutturazione,
come nelle successive, il lavoro volontario fu fondamentale.
5. Autogestione
Fin dall'inizio Salicina fu autogestito dagli ospiti.
Tuttora non esiste personale di pulizia e di cucina. A
rotazione le persone presenti si prendono l'impegno di
cucinare, lavare i piatti, tenere puliti i vari locali
e i dintorni della casa coordinando le varie mansioni
quotidiane. Per garantire il funzionamento costante della
struttura la Fondazione si avvale della presenza di quattro
persone che occupano della parte amministrativa, creando
cosi dei posti di lavoro.
6. Il Consiglio della Fondazione Salicina
Ospiti e capicasa, lavorando in varie commissioni formano
il Consiglio di Salicina. Questo prende decisioni politiche
ed economiche che riguardano Salicina. Per non venir meno
agli scopi dichiarati dalla Fondazione, essere un luogo
di villeggiatura per i meno abbienti e di formazione,
Salecina ha introdotto un listino prezzi che prevede una
quota che varia secondo il reddito dell'ospite. Con fiducia
reciproca, gli ospiti comunicano all'atto del pagamento
l'importo che intendono pagare per il soggiorno. Le persone
con posto fisso e ben enumerato compensano le minore entrate
degli ospiti economicamente meno forti. Cosi studenti,
disoccupati, pensionati, ecc. hanno la possibilità
di permettersi un soggiorno o un corso di formazione in
una località che altrimenti ha dei prezzi proibitivi.
Le uniche entrate su cui si basa leconomia di Salecina
sono le quote di soggiorno corrisposte dagli ospiti.
7. Attività organizzate
Salecina organizza annualmente corsi di vario genere moderati
e accompagnati da ospiti che, spesso gratuitamente, mettono
a disposizione tempo e conoscenze. Si alternano escursioni
guidate sul territorio effettuate a piedi, con racchette
da neve, sci di fondo, sci d'alpinismo avvicinandosi alla
storia e alla cultura locale, acquisendone nozioni geografiche
e meteorologiche. Nel programma si trovano seminari d'attualità
politica come "Il futuro del lavoro", la "Manipolazione
genetica" oppure le problematiche del "Trasporto
pubblico e privato nelle Alpi".
Nella propria storia Salecina ha influenzato tramite i
suoi ospiti, decisioni politiche e ambientali di rilievo
per la regione. Diverse volte mobilitò l'opinione
pubblica, la stampa e i politici organizzando convegni
e dibattiti. Ricordiamo in particolare l'opposizione decisivo
ai progetti di un campo da golf nelle immediate vicinanze
di Salecina, l'aumento ingiustificato di ripetitori per
la telefoni mobile, a Maloja, da parte di gestori privati,
la ricandidatura di S.Moritz come luogo per i giochi olimpici
invernali. Un ulteriore opposizione efficace avvenne in
occasione della scoperta, da parte di partecipanti di
una settimana sci-alpinistica, di un progetto per la costruzione
di nuovi invasi in quota. Questi invasi sarebbero dovuto
essere riempiti ripompando in alto acque già sfruttate
dalle centrali idroelettriche. Avrebbero utilizzato l'energia
prodotta in surplus, allora non controllabile, delle centrali
atomiche svizzere. Il convegno organizzato ospiti di Salecina
sulla necessità de resa del progetto sensibilizzò
l'opinione pubblica. In breve: gli invasi non furono realizzati.
8. Salecina e l'ecologia
Dal 1991 Salecina è riscaldata a legna con una
potente caldaia collegata ad accumulatori e termosifoni.
La materia prima, che alimenta la caldaia, arriva dal
canton Grigioni.
Dal 1997 Salecina è certificata da un'associazione
grigionese che valuta le soluzione utilizzate per risolvere
i problemi energetici, ambientali e sociali.
9. Alcuni numeri
Nell'arco dell'anno il numero dei pernottamenti registrati
a Salecina variano da 9'000 a 10'000 unità. Il
massimo è stato raggiunto nei primi anni '90 con
ca. 13'000 pernottamenti. Con 56 posti letto, Salecina
copre ca. il 50% della disponibilità nei 12 mesi
d'apertura annui.
Più del 50 % dei 1'800 ospiti arrivano con i mezzi
pubblici e il loro soggiorno dura poco più di 5
gg. Il 65 % degli ospiti provengono dalla Germania, il
15 % dalla Svizzera, 15 % dall'Italia e il restante 5
% da altri paesi.
Conclusione
Un numero elevato di persone visita annualmente, pernottando
in una struttura relativamente piccola e semplice, la
località turistica Maloja. Questi s'interessano
sia dei problemi sociali, ambientali ed economici della
loro casa di vacanze, sia di quelli della località
turistica ospitante. Cosi l'ospite di Salecina, che è
orientato, dentro e fuori casa, ad un comportamento non
consumistico, contribuisce attivamente alla tutela dell'ambiente
della regione.
Anche se siamo consapevoli che la nascita del progetto
Salecina sia stato favorito da una miscela di persone
e ambientato in un periodo particolare, siamo convinti
che la formula perseguita sia di grande stimolo e continui
ad essere un valido esempio, che un turismo alternativo
nelle Alpi è possibile.
Festa dell'Acqua, Isolaccia, 27 settembre 2003
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