Lo sci alpinismo agonistico
di Luca Saini
Responsabile FISI Alpi Centrali
Sci Alpinismo
Lo sci alpinismo, ha avuto il suo sviluppo agonistico,
già nel primo e secondo decennio del secolo scorso.
Grazie alla spinta dei corpi militari che utilizzavano
gli sci e le prime rudimentali pelli di foca per avvicinare
le truppe ai versanti più inaccessibili delle alpi,
sono state organizzate le prime manifestazioni agonistiche,
chiamate "pattuglie alpine".
Lo sci alpinismo, è stato sport olimpico, fino
al 1948 a St.Moritz, dopodiché lo scarso interesse
delle Federazioni sportive ha relegato questa attività
ai margini degli sport invernali.
I Club alpini dei vari paesi, soprattutto Italia Svizzera
e Francia, hanno tenuto viva l'attività agonistica:
molte gare ogni anno sono state organizzate dai Club a
partire dagli anni '50 e '60 fino alla fine degli anni
'70, ma solo all'interno delle varie Nazioni.
Verso la metà degli anni '80, su spinta dell'organizzazione
internazionale chiamata CISAC e grazie ai francesi della
regione di Albertville, iniziano ad essere organizzate
alcune manifestazione di respiro internazionale.
La prima Coppa Europa e la Pierra Menta Tivoly segnano
l'inizio delle gare a livello almeno Europeo.
In Italia la FISI gestisce ufficialmente lo sci alpinismo
- ma senza grande interesse - per questo motivo, almeno
ufficialmente, l'attività rimane relegata ai margini
e solo grazie all'interessamento personale di alcuni atleti
ci sono i primi italiani che partecipano a poche gare
internazionali.
Grazie invece ad alcune sezioni del CAI vengono organizzate
in Italia alcune gare internazionali sul nostro territorio;
i nomi degli atleti "nostrani" iniziano a farsi
sentire sempre più sovente: De Gasperi e Maiori
di Bormio, con i cugini Ruffoni di Gerola e i fratelli
Bulanti di Tartano sono gli atleti che più sovente
vincono le gare negli anni '70 e inizio '80, oltre ad
alcuni fondisti che, a fine carriera, si impegnano in
gare di sci alpinismo. Dopo questi è l'era di Adriano
Greco e Fabio Meraldi, i primi atleti italiani che conquistano
la Coppa Europa e ,grazie al loro modo innovativo di gareggiare,
diventano il modello per tutti gli atleti che mirano a
primeggiare in questa specialità.
Anche gli ex-fondisti Pedrini e Andreola iniziano a gareggiare,
tentando di togliere lo scettro agli ormai famosi Greco
e Meraldi. Entrambe le coppie si danno battaglia in molte
manifestazioni di livello Internazionale.
Ai Premanesi Gianola Ugo e Girolamo va il merito di aver
inserito per primi una novità interessante che,
alla luce di quanto accade oggi è stata un'innovazione
di grande lungimiranza, infatti i due Gianola, invece
di puntare su grandi performance in salita, puntano decisamente
a vincere le prove speciali di discesa, tattica valida
soprattutto nelle competizioni a formula rally che privilegiavano
appunto le discese cronometrate.
Dopo un grave infortunio subito in una gara di Coppa Europa
in Svizzera nel 1994, Adriano Greco inizia a pensare ad
un settore giovanile per lo sci alpinismo, attività
che peraltro già seguiva per l'atletica.
Le prime gare giovanili, vengono organizzate in Francia
e Svizzera nel 1998, gli organizzatori della Pierra Menta
- gara vinta per ben cinque volte sia da Greco che da
Pedrini e ben undici da Fabio Meraldi - inseriscono la
gara giovanile individuale.
Il giovane Marco Maiori classe 1984 a soli 14 anni vince
questa prima gara nella categoria cadetti, Giacomelli
conclude 3^ per gli junior, lo stesso Giacomelli si aggiudica
alcune settimane dopo il primo Campionato Europeo giovanile.
Nel 1997, dopo anni di oblio, i Valdostani organizzatori
del Trofeo Mezzalana - gara storica che si svolge sulle
montagne del Gruppo del Monte Rosa - decidono di ripristinare
a cadenza biennale questa manifestazione che presto diventa
la classica più ambita.
Nel 1999, Greco, coinvolge nell'organizzazione dello Sci
Club Sondalo settore giovanile Luca Salini, di Morbegno
che da anni partecipa a gare italiane; insieme, grazie
all'appoggio del Presidente dello Sci Club Antonio Clerici,
creano il primo sci club italiano giovanile per lo sci
alpinismo.
Nel 1999 Giacomelli, classe 1980, conquista con il pari
età Matteo Pedergnana di Valfurva la Pierra Menta
categoria junior, risultato che da quell'anno sarà
loro senza interruzioni fino al 2002 e per Giacomelli
anche nel 2003 insieme al fassano Martin Ritz.
E' sempre il '99 quando Guido con due amici partecipa
al Trofeo Mezzalama, ancora diciannovenne e si classifica
quindicesimo.
Nel 2000 conquista il secondo titolo Europeo individuale
junior e nella categoria cadetti Maiori.
Il 2001 è per Guido anno di transizione, è
poco motivato, partecipa solo ad alcune gare, ma la sua
classe cristallina gli permette ugualmente ottimi risultati,
tra cui, come accennato prima, un altro successo alla
Pierra Menta, il più grande palcoscenico internazionale.
Nel contempo, Salini e Greco spingono affinché
la FISI dia maggiore credito a questo bellissimo sport
e soprattutto, garantisca ai giovani una copertura assicurativa
in caso di incidente in gara, inserendo nei regolamenti
Federali le categorie giovanili anche in Italia.
Lo stesso anno il CISAC si scioglie e viene creata da
un gruppo di appassionati di varie Nazioni, tra cui l'italia,
la ISMC, la Federazione internazionale di sci alpinismo
che nello stesso anno viene riconosciuta dal C.I.O, il
Comitato Internazionale Olimpico.
Adriano Greco viene chiamato come membro Tecnico Internazionale,
carica che ricopre ancora oggi.
Nel 2001, quindi, la Federazione Italiana, su spinta di
un gruppo di volontari, tra cui Salini e Greco, costituisce
una Commissione Nazionale: Salini è nominato responsabile
per le Alpi Centrali e Greco tecnico della Squadra Nazionale
di sci alpinismo, Nazionale che viene creata in gran fretta
per poter partecipare ai primi Mondiali di specialità,
organizzati dalla francese Federation francais montagne
escalade a Serre Chevalier.
Giacomelli, è poco motivato e non vuole gareggiare,
ma dopo insistenze di Greco, si presenta e riesce a conquistare
il primo mondiale categoria under 23, al terzo posto si
piazza brillantemente il socio storico Matteo Pedergnana.
Il gruppo di giovani della Nazionale, quasi tutti ragazzi
dello Sci Club Sondalo, colgono importantissimi risultati:
oltre ai due under 23, vincono medaglia d'oro junior Davide
Spini di Morbegno, argento Marco Maiori nella categoria
cadetti.
Guido, galvanizzato dal suo successo, l'anno successivo,
già ad inizio stagione, coglie importanti risultati
nella categoria Senior pur essendo ancora under 23.
Sempre con Matteo Pedergnana conquista il 4^ posto al
Campionato italiano di Trascavallo (BL), sempre 4^ alla
prima di Coppa Italia in Valle d'Aosta.
Con Vescovo e Mirco Mezzanotte vengono scelti quali rappresentanti
della Nazionale Italiana per il trofeo Mezzalama e colgono
un brillante 4^ posto.
Il risultato che l'ha consacrato tra i grandi, è
stato però senza dubbio il Campionato Italiano
individuale nella categoria Senior nel 2003, dove Guido,
nonostante sia ancora nelle giovanili, combatte con oltre
200 atleti Senior alla gara del Brenta. Dopo aver cambiato
per tutta la gara la prima posizione con il Forestale
Luciano Fontana - già Nazionale di sci nordico
- lo supera e conquista il titolo di Campione d'Italia.
Siamo nella stagione 2003-2004, Giacomelli, Pedergnana
e Ritz, tutti classe 1980, hanno grande classe, ma i tecnici
debbono fare i conti con coloro che hanno fatto risultati
gli anni precedenti.
La scelta, pur dura è quella dei trials, ovvero
delle gare di selezione per essere chiamati in Nazionale.
Alla prima di Coppa del Mondo Giacomelli con Mezzanotte
si classifica al terzo posto, Ritz e Pedergnana sesti,
mai l'ingresso nelle categorie senior per dei giovani
è stato tanto convincente.
A questo è seguita la vittoria, sempre con Mirco
Mezzanotte, agli italiani a squadre, la medaglia d'argento
ai Mondiali Spagna 2003 a staffetta, il secondo posto
al Tour del Rutor - una delle più impegnative gare
internazionali che si svolge in Valle d'Aosta - la vittoria
alla seconda di Coppa del Mondo in Francia e la vittoria,
sulle nevi di casa, della terza Alta Valtellina Ski Race,
organizzata dal suo sci club che gli regala il successo
alla prima Coppa del Mondo di specialità.
Un risultato eccezionale che pone Guido in un solo anno
di partecipazione alle gare Senior ad essere considerato
uno dei più forti sci alpinisti in circolazione.
Guido rimane un ragazzo semplice, ben conscio che uno
sport duro come lo sci alpinismo non potrà portare
a una enorme notorietà, ma porta grandi soddisfazioni.
Nel frattempo la Federazione sta lavorando per le Olimpiadi
2010 di Vancouver Canada. L'età di Guido e degli
altri giovani dell'Alta Valtellina permetterebbe loro
di essere presenti ad un appuntamento così importante,
intanto per i giovani medagliati agli scorsi mondiali
l'appuntamento sarà l'Europeo 2005 ad Andorra ed
i mondiali 2006 al Sestriere.
L'Alta Valtellina ha nei giovani Mattia Coletti e Laura
Lazzeri di Valdidentro, Sara De Lorenzi e Lorenzo Holznecht
di Bormio, Elia Andreola di Valfurva, Davide e Stefano
Spini di Morbegno, oltre ai già citati Matteo Pedergnana
e Marco Maiori un grande vivaio per il futuro dello sci
alpinismo.
La particolarità di un atleta come Giacomelli è
sicuramente data dalla sua poliedricità, abbiamo
poc'anzi accennato all'innovazione che portarono i Gianola
di Premana nello sci alpinismo, ovvero l'utilità
di essere non solo performanti in salita ma riconoscere
la medesima importanza alla discesa, abbiamo anche accennato
al fatto che molti sci alpinisti degli anni passati provenivano
dallo sci nordico; se analizziamo il passato di Guido
si evidenzia il fatto che nel suo passato agonistico c'è
una formazione diversa.
Durante le scuole elementari i corsi di sci alpino e la
gare nello sci club locale con buoni risultati anche ai
Trofei più interessanti come il Topolino, dalla
prima media alla prima superiore, competizioni di sci
nordico, durante l'estate, sotto la guida di Adriano Greco
le gare di corsa in montagna che ha portato ottime soddisfazioni,
più volte Campione Provinciale e argento agli italiani
cadetti.
Ancora oggi la corsa in montagna è una delle passioni
di Guido, ha partecipato ad alcune Sky Race estive come
il Trofeo Kima o la Poschiavo Lanzada.
Un'altra particolarità della preparazione agonistica
di Giacomelli deriva dalla passione del padre Ugo, di
recente in vetta K2, seconda vetta del mondo.
Ugo e la mamma Natalia hanno avvicinato i figli alla montagna,
li hanno avviati allo sci alpinismo già a giovane
età, hanno insegnato a vivere la montagna nei suoi
aspetti migliori, tant'è che sia i fratelli Luca
e Dino sono stati Nazionali giovanili di sci alpinismo.
Questo vivere costantemente la montagna gli permette di
considerarla il suo ambiente naturale, di non temere l'ambiente
ostile che limita molti atleti: ecco forse questa naturalità
è uno dei suoi segreti.
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